Cosa sono i Chakra: impariamo a conoscerli a comprendere la loro natura e a riequilibrarli quando non sono bilanciati.
Collegati al sistema energetico umano ci sono i chakra, ovvero dei punti nei quali si concentra il flusso primario della nostra energia.
In sanscrito la parola chakra vuol dire “ruota” o “vortice”.
Per spiegare meglio, i chakra sono dei fulcri di energia posizionati lungo la spina dorsale, ed ognuno di loro è collegato a organi, ghiandole e plessi nervosi.
Nel corpo umano ci sono 74 punti nevralgici, ma i più importanti sono sette.
I sette fulcri di energia svolgono la loro funzione in armonia.
In questa sezione impareremo a conoscerli e a comprendere la loro natura.
Tuttavia, come ogni altro aspetto fisico, possono essere deboli o forti, in equilibrio o in disequilibrio.
Per questa ragione è importante comprendere come bilanciarli correttamente.
L’allineamento dei chakra è una tecnica molto efficace e profonda che garantisce degli ottimi risultati.
Noi del Centro Olistico il Loto di Katia Magi siamo in grado di mostrarti le tecniche di rafforzamento e il loro allineamento, affinché possano funzionare al massimo della loro potenzialità.
Ci si può rivolgere all’operatore per fare il riequilibrio, ma si può anche imparare a fare l’autotrattamento per l’allineamento ed “utilizzarlo” ogni volta ne sentiamo la necessità.
Se sei interessato ad approfondire il significato dei chakra e a comprenderne le tecniche di allineamento puoi contattarmi quando vuoi, anche attraverso messaggio WhatsApp al +39 3662666447, oppure puoi inoltrarmi una mail a: il.lotokm@gmail.com.
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I SETTE CHAKRA: CONOSCIAMOLI MEGLIO
1° MULADHARA: CHAKRA DELLA RADICE
Il primo chakra, in sanscrito Muladhara, è conosciuto come il chakra della radice perché connesso alla terra e alla nostra stabilità.
Trova la sua collocazione alla base della colonna vertebrale, più precisamente nel perineo (tra l’ano e i genitali) e controlla diverse parti del corpo come ad esempio: il sistema linfatico, le ghiandole surrenali, le funzioni dell’intestino e l’apparato scheletrico, in particolare gli arti inferiori.
Il chakra della radice è legato all’elemento della terra.
Governa la stabilità, la sopravvivenza e il nostro senso di sicurezza… di fiducia in noi stessi.
Le principali cause dello squilibrio energetico del 1° chakra sono riconducibili all’insicurezza, alla paura di affrontare la vita, ai sensi di colpa e alla poca autostima.
2° SVADHISTHANA: CHAKRA SACRALE
Il secondo chakra, in sanscrito Svadhisthana, è conosciuto come il chakra sacrale perché connesso agli organi sessuali, al sistema riproduttore e al plesso lombare.
Trova la sua collocazione poco sotto l’ombelico nella parte bassa dell’addome in corrispondenza dell’osso sacro.
Il chakra sacrale è legato all’elemento acqua.
Governa le emozioni, la passionalità, la creatività, la fecondità e la sessualità.
Lo squilibrio energetico del 2° chakra causa forti sbalzi d’umore, attacchi di ansia e di panico e repressioni sessuali.
3° MANIPURA: CHAKRA DEL PLESSO SOLARE
Il terzo chakra, in sanscrito Manipura, è conosciuto come il chakra del plesso solare perché connesso agli organi dell’apparato digerente come stomaco e intestino, al fegato, pancreas e milza.
Trova la sua collocazione nella parte centrale dell’addome, tra il diaframma e l’ombelico.
Il chakra del plesso solare è legato all’elemento fuoco.
Governa la nostra forza di volontà, lo sviluppo della nostra personalità e la fiducia in noi stessi.
Lo squilibrio energetico del 3° chakra causa insicurezza, poca autostima, vergogna e senso di inadeguatezza.
4° ANAHATA: CHAKRA DEL CUORE
Il quarto chakra, in sanscrito Anahata, è conosciuto come il chakra del cuore perché connesso al nostro organo primario, al sistema circolatorio, ai polmoni e all’apparato respiratorio.
Trova la sua collocazione nella parte centrale del petto e rappresenta l’anello di congiunzione tra i centri inferiori e quelli superiori.
Il chakra del cuore è legato all’elemento aria.
Governa l’amore incondizionato, le relazioni, la generosità, l’altruismo e l’empatia.
Lo squilibrio energetico del 4° chakra causa incapacità di amare noi stessi e chi ci è accanto. Diventiamo diffidenti per paura di soffrire, gelosi e possessivi fino a cadere in depressione.
5° VISHUDDHA: CHAKRA DELLA GOLA
Il quinto chakra, in sanscrito Vishuddha, è conosciuto come il chakra della gola perché connesso appunto alla gola, al collo, braccia e mani.
Trova la sua collocazione nella parte del collo ed è associato anche al plesso brachiale o cervicale.
Il chakra della gola è legato all’elemento etere.
Governa l’ascolto, la comunicazione e la capacità di dire la verità e di aprirsi a nuove relazioni.
Lo squilibrio energetico del 5° chakra causa incapacità di esprimersi come vogliamo e incapacità nell’ascoltare gli altri.
Siamo inoltre incapaci di dire di no, ci sentiamo timidi e impacciati e non riusciamo più a esprimere la nostra creatività, né attraverso le parole, né attraverso le discipline artistiche.
6° AJNA: CHAKRA DEL TERZO OCCHIO
Il sesto chakra, in sanscrito Ajna, è conosciuto come il chakra del terzo occhio perché connesso alla testa e alla vista al di là delle apparenze e della stessa realtà.
Trova la sua collocazione al centro della fronte, tra le due sopracciglia.
Il chakra del terzo occhio è legato all’elemento luce.
Governa la visione, l’intuizione, l’immaginazione creativa e la lucidità mentale.
Lo squilibrio energetico del 6° chakra causa nell’individuo la manifestazione di problemi psicologici, impazienza, egoismo, autoesaltazione, ambizione di potere e mancanza di responsabilità.
7° SAHASRARA: CHAKRA DELLA CORONA
Il settimo chakra, in sanscrito Sahasrara, è conosciuto come il chakra della corona perché connesso alla sommità della testa.
Trova la sua collocazione nell’epifisi (ghiandola pineale) nel cuore del cervello e del sistema nervoso e rappresenta il centro della spiritualità.
Il chakra della corona è legato all’elemento metallo.
Governa la saggezza, il benessere, la tranquillità e la felicità.
A differenza degli altri non esistono dei veri e propri blocchi nel 7° chakra.
Può succedere soltanto che questo centro si sia sviluppato in misura maggiore o minore.
Tuttavia lo squilibrio energetico può portare ad aver paura della morte, a cadere in situazioni di forte apatia e depressione.
Quando l’individuo è scollegato dalla percezione dell’esistenza eterna guarderà la morte come la fine di tutto.
Sentirà di non aver il diritto di conoscere, di imparare ed evolvere.
Tutto ciò può portare a mostrare confusione, rigidità e chiusura mentale, nonché sofferenza, preoccupazioni, ansie e angosce.